Museo Diocesano

Inaugurato il 25 Maggio 1981 trova sistemazione negli storici ambienti della pseudo – cripta della Basilica Cattedrale , un monumento alto medievale, con parti di età romana che nonostante le distruzioni, le arbitrarie alterazioni, le aggiunte succedutosi nel corso dei secoli, mantiene vivo un suo fascino impreziosito da importanti elementi architettonici e da affreschi di età longobarda e trecentesca.

Tra gli affreschi longobardi il più importante rappresenta scene della vita di San Barbato, Vescovo di Benevento ( + 663 ) mentre tra gli altri si ricorda il trecentesco affresco della Madonna della Misericordia che campeggia sulla parete di fondo di un vano voltato a botte con resti di un pavimento in opus – sectile ottenuto rimontando parte di pavimenti marmorei tardo romani e utilizzando altri scomposti per formare al centro un rosone tipicamente medievale.

L’affresco, attribuito ad un anonimo maestro napoletano del XIV sec. di scuola giottesco – masiana, è parte di un ciclo di affreschi sovrapposti a precedenti pitture del periodo longobardo, comprendente, sulla parete attigua, una teoria di tre Sante di cui rimane intera solo la figura di S. Caterina di Alessandria.

Negli ambienti della pseudo – cripta inoltre trovano provvisoria sistemazione notevoli resti della distrutta cattedrale anch’essa recuperata dopo i bombardamenti.

Di importanza è la cattedra vescovile detta di San Barbato di ispirazione islamico- longobarda e i resti marmorei trecenteschi degli amboni e del candelabro per il cero pasquale che adornavano l’antica cattedrale, attribuiti a Nicola da Monteforte.

Recentemente sono stati ricomposti e sistemati i frammenti dei tumuli dei Principi longobardi, originariamente sistemati nel ” Paradiso” , antistante la cattedrale longobarda e, che con la ricostruzione duecentesca erano stati inseriti nell’ultimo arcone cieco in facciata . Andati dispersi durante i bombardamenti se ne erano perse le tracce .

Ricordano : Sicone, (+ 832) , Radelchi I (+ 852) , Radelgario (+ 854) , Caretruda (+ 872).

Menzione particolare merita l’ iscrizione paleo – cristiana del IV secolo che documenta il ministero del Lettore e del Salmista . Arricchiscono la raccolta stemmi cardinalizii, vescovili e nobiliari e lapidi commemorative che ricordano la storia della Chiesa beneventana.

Inoltre è in corso il restauro di tutto quanto è stato recuperato del famoso tesoro della Cattedrale ricco di pregevoli paramenti e manufatti in oro e in argento.

Per tutti si ricorda la Rosa d’oro donata da Benedetto XIII alla Chiesa beneventana in occasione del Giubileo del 1725.

[Fonte: Sito Web Ufficiale del Comune di Benevento]